Iniziare un racconto con "c'era una volta", si addice a una favola, ma, in un certo senso, la storia della mia famiglia, effettivamente lo è.
È una storia fatta di viaggi, fiere, amori contrastati fuggiti in un circo. Ditemi voi se non ci sono tutti gli ingredienti di una favola.
Il nostro Luna Park affonda le proprie radici in un passato lontano. Siamo nella metà del diciannovesimo secolo, e c'è un sellaio veneto, Giuseppe Carbonin, che porta i propri finementi per le fiere nella provincia di Verona.
Carbonin? Ebbene sì: questo è il nostro cognome originale, ma nel corso degli anni e dei trasferimenti dal Nord al Centritalia, di anagrafe in anagrafe, venne aggiunta una "i".
Ma torniamo al mio trisavolo Giuseppe, così grande, grosso e imponente, da aggiudicarsi il soprannome di "Macchina".
In una delle tante fiere, arrivò una famiglia dall' Austria, che aveva una giostra a cavalli a vapore.
Giuseppe conobbe e s' innamorò, ricambiato, di Teresa, figlia di questo giostraio austriaco.
Dal loro matrimonio nacque Rolando, il mio bisnonno.
Nello stesso periodo, in un'altra città, Mantova, nacque un altro amore, tra Aristide, musicista erede della ricca famiglia terriera degli Zorzan, e la contadina a servizio nei suoi campi.
Questa unione venne fortemente contrastata dal padre di lui, e i due, con in mano nulla se non il loro amore, trovarono rifugio e il loro futuro sotto le tende del Circo Cristiani, rinomatissimo ai tempi e dalla grande tradizione circense.
Tra i nove figli che ebbero, ci fu Armida, bellissima, bionda, con gli occhi azzurri, e, come lei, un po' civettuola amava raccontare, era la trapezista ed equilibrista sul filo, dalle gambe più belle di tutto il circo, e gli uomini facevano la fila per vedere esclusivamente il suo numero.
Ancora una fiera fu il luogo d'incontro di un altro amore, tra Rolando Carbonini e Armida Zorzan, quello da cui nacque la prima generazione dei fratelli Carbonini e la tradizione del Luna Park omonimo.
Ho conosciuto quella donna, Armida, la vera donna per eccellenza, che mi ha cresciuta e segnata profondamente lungo la mia infanzia e prima giovinezza, con i suoi insegnamenti e la forza del suo esempio. Una donna rimasta vedova in giovanissima età, con ben 10 figli a carico, sopportando il dolore della scomparsa di 6 di loro e sopravvivendo a due guerre mondiali, all'epidemia spagnola, alla fame e alla carestia, con la determinazione e rocciosità del suo carattere volitivo.
La mia bisnonna Armida: un'equilibrista sul filo coi piedi ben saldati a terra, un'autentica matriarca, coriacea, colonna, perno e faro per la famiglia Carbonini, che, trasmettendo un'etica ferrea e una passione smisurata per il lavoro, ha indirizzato e instradato mio nonno Giordano, detto Natale, e i suoi tre fratelli, Giuseppe, Walter, Danilo, verso il cammino che ha portato il nostro Luna Park ad essere uno dei più antichi, longevi e rispettati nel panorama italiano e internazionale, fino ai giorni nostri.
Il nostro primo autoscontro era completamente fatto di legno, e da allora, tanta strada è stata fatta, sia a livello di tecnologia, che percorsa a livello di chilometri, fino a portarci a fissare i giri delle nostre "piazze", in Toscana, Lazio, Marche e Umbria; quest'ultima la terra che, dal secondo dopoguerra in poi, ha visto la nascita della maggiorparte dei componenti della mia famiglia, me inclusa. E che per me, ancora e sempre, significa casa.
Quello che io amo è constatare l'affetto con cui veniamo accolti ogni volta nelle città, dove ci aspettano come un appuntamento fisso con vecchi amici, che si ripete fedelmente e ciclicamente da anni.
Cos' è il mio Luna Park per me? È una comunità tra le comunità, un atomo che fluttua libero e magico tra le maglie della società, una bolla leggera e luminosa che si posa su una piazza e scoppia sprigionando bruchimela, ruote panoramiche, draghi, giostre, castelli incantati, musica, colori, zucchero filato.
Nascere e vivere dentro al mio Luna Park, per me ha significato crescere con il senso di stupore e meraviglia sempre negli occhi.
Questo stupore e meraviglia cerchiamo tutt'oggi di regalarlo e trasmetterlo con immutato entusiasmo da un secolo.
Felici di essere artefici e parte dei ricordi più belli di famiglia, d' infanzia e gioventù di ognuno di voi.
Alla fine, sì: "c'era una volta", ancora c'è e a lungo ci sarà. È proprio una favola.
Il Luna Park dei Fratelli Carbonini, sarà a Porto San Giorgio dal 1 giugno, per tutta l'estate 2023.